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LE 5 FERITE EMOZIONALI

La teoria delle 5 ferite emozionali è stata ideata da John Pierrakos ed Alexander Lowen, psicoterapeuti e fondatori della "Bioenergetica". Secondo Pierrakos e Lowen esistono 5 figure caratteriali principali che prendono forma nel corpo e nella psiche del bambino nei suoi primi anni di vita, come reazione di difesa a 5 particolari ferite emozionali. 

Queste ferite sono il rifiuto, l'abbandono, l'umiliazione, il tradimento e l'ingiustizia.

In seguito ad esse, il bambino sviluppa un determinato comportamento, atto ad evitare una particolare ferita, che crescendo si struttura nel carattere e nel corpo dell'individuo. Secondo Pierrakos, ogni ferita coincide con la negazione di un diritto fondamentale e porta alla formazione di un tipo di carattere.

Nella ferita da rifiuto si vede negato il proprio diritto ad esistere e si sviluppa il carattere dello "schizoide".

La ferita dell'abbandono coincide con la negazione del diritto ad avere bisogno e porta alla formazione del carattere "orale".

Come reazione alla ferita da umiliazione, in cui ci si vede negato il diritto di esprimere se stessi, si forma il carattere "masochista".

In seguito a quella del tradimento, per cui si vede negato il proprio diritto di essere autonomi, si forma il carattere "psicopatico".

Infine, in seguito alla ferita dell'ingiustizia, con negazione del proprio diritto di provare amore e piacere sessuale, si sviluppa il carattere "rigido".

Lise Bourbeau, fondatrice del centro “Ascolta il tuo corpo”, ha ripreso e rivisto le teorie di Pierrakos, sostituendo al concetto di carattere, quello di maschera. Secondo la Bourbeau, la maschera costituisce la reazione alla ferita e viene "indossata" allo scopo di evitare di provare dolore per la ferita emozionale a cui si è sensibili. Un individuo la cui ferita primaria è il rifiuto, indossa la maschera del "fuggitivo", chi ha la ferita da abbandono quella del "dipendente", chi ha quella da umiliazione porta la maschera del "masochista", chi ha quella del tradimento indossa la maschera del "controllore" e chi ha la ferita da ingiustizia quella del "rigido".

Secondo Lise Bourbeau, l'anima di ognuno di noi si incarna in questo mondo allo scopo di vivere delle esperienze, accettarle, apprendere ed amarsi attraverso di esse.

Finchè un'esperienza viene vissuta nella non accettazione, nel giudizio, nel senso di colpa, nella paura e nel rimpianto, una persona continua ad attrarre situazioni e persone che gliela fanno rivivere.

Soltanto quando ci si consapevolizza di questo e si accetta completamente quel tipo di esperienza, si può avere una risoluzione interiore, che permette di evolvere e di apprendere.

In questo troviamo una similitudine evidente con il pensiero di Bach, il medico inglese che scoprì la floriterapia. Egli riteneva che l'anima di ognuno di noi si sceglie le condizioni “ideali” dove incarnarsi per manifestare il proprio difetto, esercitare la propria virtù e apprendere la propria lezione personale. Per Bach infatti, il proprio difetto dell'anima è la vera causa della malattia e della sofferenza interiore, mentre la guarigione si ottiene esercitando la propria virtù e riarmonizzando la propria personalità con la propria anima. 

La teoria delle 5 ferite emozionali, applicata alla floriterapia di Bach, offre delle ottime potenzialità per conoscersi più profondamente e sfruttare le proprie risorse interiori positive, per stare meglio con se stessi e con gli altri; inoltre, può rappresentare una chiave di lettura emozionale, profonda e attuale, nella pratica della floriterapia.

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